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La mia pittura, dopo anni di studi ed interessi legati a diverse forme d'arte, prende avvio con la produzione delle "Compositions", opere pittoriche polimateriche che volevano metaforicamente essere delle sorti di lapidi dove restavano fissate immagini del nostro tempo, dalle icone dei media alle immagini della quotidianità, riflessioni ironiche e taglienti sulla sessualità e un' identità in crisi; realizzate con un occhio alla classicità ma anche all'arte americana degli anni ottanta.
Il “Trittico” del 1994 è l'opera che ha dato vita a questa serie di lavori.
Accantonata tale esperienza la mia produzione è indirizzata attualmente al ritorno ad una pittura su tela, dove permangono comunque elementi di continuità con il lavoro precedente; mi lega al segno, il piacere di riprodurre il soggetto già indagato fotograficamente ed è un ossessivo riprodursi dello stesso soggetto.
Il corpo è il mio campo principale d'indagine e riflessione, esso è protagonista nella tela tra piani di colori simbolici o di grigi sovrapposti, e segnalatori cromatici che percorrono la superficie del quadro.
Un corpo in crisi, incerto, poichè non siamo certi dato che è la nostra identità ad essere incerta, sempre in bilico tra ciò che siamo, ciò che vorremmo essere, o ciò che non sappiamo di essere.




After years of studying and interest demonstrate towards various types of art, my paintings set out their beginning with a production called "The Compositions", a range of various paintings which metaphorically wanted to be the tombstone where the contemporary images of our time could be sealed; from the media tycoons to the images of the normal everyday life style; ironic and sharp reflections towards the sensuality and a crisis identity, all of them realized through the expertise of a classic work with a touch of American art from the 80s.
It is the "Trittico" (The Triptych) that set the beginning of a series of works that initiated in 1994. Put aside this experience, my work has been currently addressed to bring back the paintings on canvas, where there are remaining elements of continuity if previous work; I hit the mark, the delight to reproduce the already photographically taken works and it is compulsive for me to reproduce from the exact same works.
The body is my main platform for the exploration and reflection; it is the protagonist in the canvass between layers of symbolic colors or overlapping grays, and chromatic detectors that run through the surface of the painting.
A body in despair, uncertainty: because our uncertainty derives from the uncertainty of our being, always in the verge of having to find out we are, what we desire, or all that we cannot be.